Odore di ferro e di cacao

Odore di ferro e di cacao

Maggio 1919. Alla morte del notaio Alberto Musino, le quattro figlie scoprono di aver ereditato una villa di cui ignoravano l'esistenza. Violetta, la più giovane e intraprendente, convince la sorella Emma a partire alla volta di Cento, vicino a Ferrara, per prenderne possesso, ma un mistero ben più fitto le attende. "Villa Libera" è infatti abitata da un giovane anarchico, Errico Guastoni, che dieci anni prima aveva ricevuto da loro padre il privilegio di viverci gratuitamente. Il gesto, secondo una lettera, era stato dettato dall'ammirazione per gli ideali politici del ragazzo e dal rimpianto per aver scelto una vita borghese. Incredule e sconcertate, Violetta ed Emma apprenderanno da un vecchio amico del padre la verità sul passato del genitore, legato a eventi drammatici - compreso un omicidio - avvenuti durante la rivolta del Matese nel 1877, che avevano cambiato per sempre il destino della famiglia di Errico. Per tutti è giunto il tempo di affrontare le conseguenze di quei fatti. Errico vedrà sgretolarsi le proprie certezze e sarà costretto ad affrontare le sue fragilità. Diviso fra l'odore di ferro del progresso, quello sensuale del cacao incarnato dalla sfacciata Vera un'affascinante donna futurista che conosce attraverso le lettere rubate alla posta dove lavora - e quello pulito di Violetta con l'innocenza del suo amore, dovrà scegliere se lasciarsi contaminare o perseguire fino alla fine i suoi ideali politici.
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