I baci mai dati
"Piazze enormi attraversate da piccoli ponticelli, un luogo assurdo, metafisico, dove vivono persone che hanno problemi tutt'altro che metafisici", ecco quel che resta del progetto dell'architetto Kenzo Tange per Librino, estrema periferia di Catania. Nella piazza, alla statua della Madonna è sparita la testa. Manuela, una ragazzina appena adolescente, la fa ritrovare. Si grida al miracolo, in realtà è solo una grande bugia. Da tutto il paese, pieno di una umanità di bisognosi, piove una sfilza di richieste da esaudire a cui Manuela non sa davvero dare una risposta, una serie infinita di malattie da guarire che neppure credeva esistessero, una marea di disperazione che lei, dall'alto dei suoi tredici anni, osserva da lontano; molto spesso, per la verità, durante tutto quel parlare, quel lamentarsi, quel profondersi in ringraziamenti e preghiere, a lei capita di pensare solo a Giuseppe, il ragazzo che le piace. Rita, la madre opportunista, fa gli onori di casa, introduce e smista, attenta segretaria, assistente e aiuto di una figlia che in pochi giorni è diventata quasi una santa. E in casa arriva il benessere. Ma Manuela non dorme più la notte. Resta nella stanza piena di suppliche, di parole che le rimbombano nelle orecchie, piena di tutte quelle facce contrite, di tutte quelle lacrime che di giorno in giorno vede versare. Stanca di essere obbligata a un ruolo che non le appartiene, Manuela rivelerà la verità alla madre e le due si ritroveranno... Ma se la finzione diventasse realtà?
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