Debora
Il premio Nobel Isaac Bashevis Singer aveva una sorella, Esther, di cui ha lasciato un ritratto memorabile nel racconto "Yentl": storia di una ragazza ebrea cresciuta in una famiglia ortodossa che, per poter studiare, è costretta a travestirsi da uomo (ne fu tratto un film con Barbra Streisand). Nella realtà, Esther Singer non se la cavò così facilmente. Nata in una comunità ebraica dell'Europa orientale, dove le figlie femmine non ricevevano istruzione e dovevano rassegnarsi a una vita domestica, per seguire la sua vocazione di scrittrice Esther fu costretta a mettersi contro il padre, la madre e i due fratelli; quindi a sposare un uomo che non amava, emigrare con lui in Belgio e poi a Londra. "Debora", romanzo autobiografico uscito in yiddish nel 1936, racconta la sua storia. È innanzitutto la storia di una ribellione: contro un ambiente sociale imbevuto di maschilismo, contro una famiglia che considerava stravaganti le sue ambizioni, e poi contro un marito arido e insensibile. Pagina dopo pagina, emerge il profilo di una donna dal carattere indomito, impegnata, con una singolare prospettiva ebraica, in una pionieristica battaglia femminista. Ma il libro è anche un viaggio tra i luoghi e i personaggi immortalati dalla letteratura yiddish. Con la differenza che, questa volta, ai toni della favola si sostituisce una più realistica considerazione della condizione femminile. È la prima volta che un testo di Esther Singer Kreitman viene tradotto in italiano. E si può ben dire che la pubblicazione di "Debora" rappresenti un vero e proprio caso letterario.
Momentaneamente non ordinabile