Via traversa (La)
Albe, l'io narrante de "La via traversa", è appena uscita dal carcere e deve affrontare le difficoltà, gli sbandamenti, le peripezie di un'ex detenuta, i lavori alienanti e mal pagati, la frustrante ricerca di un alloggio, le sfuriate dei poliziotti incaricati di timbrarle il libretto di sorvegliata. Una vita derelitta raccontata con lucida e commovente ironia e percorsa da un'irresistibile forza, in cui la protagonista ha solo due certezze: quella di riunirsi un giorno non lontano con il suo vero amore ancora rinchiuso nel "paese freddo" - così la Sarrazin definisce il carcere - e quella di vedersi finalmente riconosciuta, con la pubblicazione del suo manoscritto, per ciò che sa di essere fin dagli anni dell'adolescenza: un'autentica scrittrice.
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