Ma dove vai bellezza in bicicletta? Come le donne, temerarie e intrepide, conquistarono la bicicletta
Quando, all'inizio del secolo scorso, l'angelo del focolare gettò al vento ombrellino, veletta e corsetto per inforcare le due ruote, ebbe inizio una lunga e movimentata storia del rapporto delle donne con questo nuovo e gradevole mezzo di trasporto. Dall'invenzione delle prime gonne a pantalone, scandaloso indumento necessario per pedalare senza offendere il comune senso del pudore, alla convinzione che la bicicletta fosse un grave pericolo per la salute delle fragili creature sottoposte a cadute rovinose e dannosi sbalzi di temperatura, dai divieti di allontanarsi da sole verso mete lontane ai rischi di scandalizzare i benpensanti, le pioniere di una filosofia di vita assolutamente nuova sfidarono i costumi, i padri, i mariti e le consolidate abitudini per godere a tutti i costi di una libertà a portata di mano mai sperimentata prima. Al giorno d'oggi pedalare allegramente per necessità, divertimento o sport sembra un fatto acquisito, ma le autrici di questo delizioso e ben illustrato compendio ci ricordano con dovizia di particolari quanto fu difficile e travagliata la conquista da parte del sesso femminile delle due ruote.
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