Racconto di Sonecka (Il)
"Scrivo la mia Sonecka. è stata la creatura femminile che ho amato più di tutto al mondo. La mia Sonecka deve restare..." confida in una lettera Marina Cvetaeva. Mentre la vita quotidiana muta il suo volto al riflesso della Rivoluzione russa, nel 1919, a Mosca, intorno alla piccola Sonia Gollidej, brillante allieva di uno studio teatrale, si intrecciano le congiunture segrete, i complessi labirinti dell'amore. Romanzo autobiografico sorretto da una straordinaria passione, "Il racconto di Sonecka", portato a termine nel 1937 durante l'esilio francese, è il capolavoro narrativo di Marina Cvetaeva, una delle principali protagoniste della straordinaria stagione letteraria fiorita in Russia nei primi decenni del secolo scorso. Contrassegnato da un sentimento di natura insolita, il rapporto fra la giovane attrice e la scrittrice non rientra "in alcun comandamento", perché l'eros che lo pervade è non codificato e non codificabile nelle accezioni comuni, inclusa quella della trasgressione, e si rifiuta a ogni prevedibile modello facendosi materia viva e pulsante di una scrittura che procede a soprassalti, tesa alla dismisura e alla ricerca di una possibile definizione. Con un'introduzione di Giovanna Spendel.
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