Specchio specchio delle mie brame
Perché le lobby femminili non sempre funzionano? Perché le donne non riecono, nei settori che contano, a superare il famoso tetto di cristallo? E perché la solidarietà femminile, dispersa la coesione femminista, non ha più molta visibilità ?Forse, per trovare una risposta, bisogna risalire a uno dei più grandi tabù femminili: l'invidia. Negli anni del femminismo trionfante l'accento sulla sorellanza metteva in secondo piano rivalità , diffidenze, competizioni. Eppure sappiamo che l'aggressività tra donne è sempre in agguato. Tenuta sotto controllo, dirottata verso altre forme espressive che possono prendere la via del complimento, della curiosità , perfino dell'adulazione.E allora perché non parlare di questo argomento scomodo, di questo segreto che avvelena i rapporti tra donne?Per sviscerare la sua tesi, l'autrice ha interrogato proprio loro, le donne, attorno ai nodi cruciali della loro relazione: l'amicizia, la bellezza, il lavoro, la carriera, la rivalità . Parlano compagne di scuola e di partito politico, madri e figlie, quelle che ce l'hanno fatta ad arrivare a posti di potere e quelle che sono rimaste nell'ombra, ricercatrici solitarie e donne che lavorano in squadra... E lungo questa raccolta di storie in prima persona si dipana un filoconduttore, la ripetizione di quel modello di relazione materna che è fatta di avvicinamento e di lontananza, di amore e di odio, di fusione totale e di separazione.Un testo irriverente e sconcertante, ma molto necessario e molto atteso.
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