Arsura

Arsura

Da Sidney ad Alice Springs, una ragazza di campagna, un ragazzo di città, un furgone e oltre mille chilometri attraverso lo splendido paesaggio australiano. Snip ha trent'anni, è una pittrice, una girovaga; vivere una vita frammentata, fare le cose a modo suo, cambiar spesso pelle sono una droga per lei. Lui si chiama Dave, ha risposto all'annuncio che cercava un compagno di viaggio con cui dividere le spese perchè ha bisogno di un'avventura che lo faccia crescere, diventare uomo. Snip vuole andare alla ricerca del padre che tanti anni prima l'ha abbandonata per andare a nascondersi in un posto in mezzo al nulla, ai margini di una comunità aborigena, senza dare spiegazioni. L'amore passionale, sensuale e tenero che scoppia improvvisamente tra Dave e Snip è un elemento imprevisto che sembra pregiudicare l'impresa. Prende corpo l'eterna lotta tra il desiderio di fermarsi, mettere radici, accettare senza riserve l'intensità di un rapporto e la voglia di libertà, di non appartenere a nessuno, di seguire l'impulso del momento. Per non tradire la fiducia nel padre finalmente ritrovato, Snip divide con lui una terribile avventura che li vede perduti in un deserto dove la sabbia ha il colore del sangue. Le vicende procedono veloci, a ritmo incalzante, avvincente. La narrazione è asciutta, i dialoghi crudi, bruschi. Sullo sfondo, una terra dura, intensa, così come sono intensi i rapporti. Un deserto riarso, drammatico, selvaggio, dove gli uomini sembrano tornare alla natura, agli istinti primordiali, al fondo di se stessi. L'estrema consapevolezza cui Snip approda è che il segreto sta nel fermarsi e l'unica certezza della vita è che niente dura in eterno. Il paesaggio aspro e forte, dove ancora vivono comunità di aborigeni nel pieno rispetto delle antiche tradizioni e delle pratiche magiche, connota e dà vigore a una vicenda altrettanto violenta e pieno di fascino.
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