Tutta colpa di Fidel
Ottavia è una bambina fortunata. Ha una bella mamma elegante che profuma di tuberosa, un papà spagnolo, le vacanze a Madrid da una nonna franchista ma simpatica, Ofelia, la tata che è arrivata da Cuba da cui ha dovuto scappare, un casale in Toscana e i vestitini di velluto col colletto di pizzo. Improvvisamente un vento fortissimo spazza via ogni cosa. Papà ha smesso di fare l'ingegnere per diventare sindacalista, la mamma fuma e porta gonne lunghe e zoccoloni, ci si trasferisce in una comune dove nessuno rifà i letti e si mangia solo Nutella, insalata di mais e uova sode. Alla fine papà e mamma si separano. Il Sessantotto raccontato con gli occhi acuti e maturi di una bambina alle prese con i suoi primi dolori e le prime delusioni.
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