Quel che resta della vita
I tre lunghi racconti di Mary Gordon mettono in scena tre donne, ognuna delle quali raccconta la storia dell'amore che le ha cambiato, o sconvolto, la vita.In "Un uomo immacolato" un'assistente sociale si innamora di un prete cattolico con cui lavora in un centro antiviolenza. L'uomo non ha mai amato una donna finchè, a quarantatré anni, non desidera lei, fa l'amore con lei, usa le sue mani consacrate per toccarla. Con l'assenso dell'anziano Padre Boniface, da sempre attratto dal sacerdote più giovane cui non ha mai osato rivelare la sua passione proibita, la donna insegna a Padre Clemant il linguaggio della carne ed egli a sua volta le insegna quello della Chiesa, codici estranei a entrambi.In "Vivere a casa" l'italiano Lauro, corrispondente estero di un giornale americano, è legato a una dottoressa che si occupa di bambini autistici e sembra non volere altro che il corpo di lei e il luogo "sacro" che la loro casa rappresenta finché una nuova destinazione, una rivoluzione, carestia o epimie, non lo chiamino in un febbrile altrove precluso alla campagna.Nell'ultimo, "Quel che resta della vita" ispirato alle lettere e ai diari di Cesare Pavese, un'anziana signora ritorna a Torino, città da cui era stata costretta a allontansi sessantatré anni prima.Allora aveva quindici anni e il suo giovane amante sedici. Entrambi ribelli, romantici, intellettuali, avevano deciso di uccidersi insieme. Ma lei scelse di vivere. Mary Gordon misura la consistenza dell'amore e il modo in cui esso deperisce o si espande, ma resta sempre e comunque al centro di una vita.
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