Rompere il silenzio
"Rompere il silenzio" getta un nuovo sorprendente sguardo sull'origine della depressione femminile. Ne risulta un'ampia visione d'insieme che ha per centro l'importanza delle relazioni nella vita delle donne. Esclusivamente attenta a ciò che esse hanno da dire, Dana Crowley Jack rimette in questione la terminologia clinica convenzionale che ha ignorato l'ascolto dal punto di vista delle donne depresse. L'autrice intreccia le loro voci direttamente alla teoria: in questo modo termini come, "collera", "bontà", "autostima" acquistano nuovi significati. Susan, Anna, Maya, Jan e le altre raccontano in prima persona cosa significa sacrificare i propri desideri per salvare una relazione o soddisfarli, perdendola. Le loro storie portano alla luce l'energia richiesta per tacitare attivamente il proprio sentire svalutando l'esperienza personale, reprimendo la collera, scegliendo il silenzio.In una brillante sintesi la Crowley Jack intreccia a queste voci, e alle sue deduzioni, mito e fiaba. La conclusione, importante, è che il coraggio di cui la donna depressa ha bisogno per abbandonare i comportamenti dolorosi a lei familiari glielo possono offrire nuove forme di rapporto e di dialogo in terapia, in gruppo e con le amiche. Solo così, come un ragno sostenuto soltanto da un impalpabile filo di seta, potrà fare un salto nell'ignoto dove tessere i suoi significati.
Momentaneamente non ordinabile