Cortile segreto. Le scrittrici indiane raccontano (Il)

Cortile segreto. Le scrittrici indiane raccontano (Il)

Una donna appartenente a una casta ossessionata dalla purità rituale che diventa prostituta, il punto di vista di una bambina ribelle che rifiuta il mondo degli adulti, la morte e la perdita profonda di un intero modo di vivere, di un ordine preciso, ma anche il cambiamento e la rigenerazione. Questo narrano alcuni dei diciotto racconti indiani raccolti nell'antologia Il cortile segreto.Scritti quasi tutti dopo il 1947, data dell'indipendenza dell'India, essi hanno per oggetto i temi eterni della solitudine, dell'infanzia e della vecchiaia, dell'amore e dell'abbandono, ma anche le mutazioni di una società in cui la tradizione e il nuovo convivono in modo violento, talvolta grottesco e esilarante.Che possibilità di accomodamento e di manovra vi hanno le donne? La giovane moglie di 'Debutto in società' di Attia Hosain è costretta ad entrare nello "sregolato" mondo occidentale proprio a causa delle norme che la obbligano a seguire il marito in ogni suo desiderio. Per contrasto Talat, 'La ragazza della biblioteca', si ritrova all'improvviso intrappolata nella burqa, la veste e il velo della tradizione, nello spazio di un sol giorno, mentre l'abito da tagliare e da cucire che la sposa indiana deve indossare il quarto giorno di nozze, immagine centrale di 'Chauthi ka jora' di Imat Chugtai, rappresenta - ed è forse l'esempio e la metafora complessiva dell'intera raccolta - il tentativo di ritagliare e accordare i mezzi limitati che si hanno con aspirazioni e sogni smisurati. Firmati dalle più interessanti scrittrici che l'India ha oggi, da Anita Desai a Suniti Namjoshi, da Kemala Das a Mahasveta Devi, i racconti de 'Il cortile segreto' riflettono una realtà meravigliosa e perturbante e offono al lettore il folgorante ritratto a più voci di un continente pieno di luci e di ombre a contrasto.
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