Giocare col fuoco
Stacey è la sorella maggiore di Rachel (La prima volta di Rachel, 1991, La Tartaruga edizioni) e con lei prende forma il ciclo di Manawaka cui Margaret Laurence ha dato vita scrivendo cinque romanzi collegati fra loro. Stacey ha quarant'anni e una mattina, guardandosi allo specchio, fa un rapido bilancio. Il suo rapporto col marito è scontato, i bambini crescono, la monotona vita nella cittadina dove abita non riserva sorprese. "Tutto sarebbe stato più facile se avevo un po' più di istruzione. Se avessi, voglio dire. Oppure se fossi bella. Be' questo è chiedere troppo. Diciamo se calassi di cinque chili..."Attraverso questi pensieri apparentemente futili il fuoco del dubbio e della contraddizione brucia nel suo cuore e minaccia la sua casa. L'incontro casuale con un uomo più giovane, induce Stacey a dar libero corso al suo istinto e al suo desiderio. Attraversando il territorio dell'eros, la protagonista si confronta con una parte di sé fino a quel momento sconosciuta. La lunga autoanalisi di Stacey, il percorso interiore verso una non tacita consapevolezza, viene narrata con consumata maestria. I suoi pensieri e le sue riflessioni ci vengono comunicate attraverso un flusso di coscienza che rivela una straordinaria abilità di percezione. Il romanzo si apre su un'immagine di pericolo e di ansia, l'epilogo mostra una situazione di calma temporanea. La casa è silenziosa, i bambini dormono, Stacey sente la città retrocedere mentre scivola nel sonno. Nella speranza che, all'indomani, tutto sia nuovamente al suo posto.
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