Donna non aggressiva. Una ricerca psicoanalitica sull'aggressività nell'uomo e nella donna (La)
Argomento di questa indagine è l'aggressività femminile, che viene affrontata dall'autrice con una dirompente novità d'analisi e da una posizione decentrata rispetto al sistema precostituito delle varie discipline. La storia dell'umanità è soprattutto una sequela di guerre, dove le donne hanno avuto per lo più un ruolo di ausiliarie o vittime. La Mitscherlich, partendo da questa constatazione, si domanda perché la pulsione aggressiva risulti così differenziata tra i due sessi. Le differenze di comportamento fra uomini e donne, afferma, si possono ricondurre ai condizionamenti sociali e culturali piuttosto che a una presunta mitezza e innocenza delle donne. Anzi il loro tacere può costituire uno stimolo all'aggressività maschile e la recriminazione configurarsi come una forma passiva di violenza. Non si tratta quindi di inibire ulteriormente le loro pulsioni aggressive, ma di riconoscerle, accettarle e utilizzarle per fini socialmente utili. 'Se le donne vogliono cambiare il mondo, non possono fare a meno dell'aggressività e della collera.' Priva di pregiudizi, coraggiosa, innovativa, l'analisi della Mitscherlich trova unità e consistenza in questa dimensione psicologica e politica insieme, e riconferma come necessario, per un mutamento positivo del segno della distruttività insito nel mondo patriarcale, l'apporto del pensiero e della forza delle donne.
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