Lettera sulla scultura

Lettera sulla scultura

Altissima fu la fama di Hemsterhuis presso i suoi contemporanei, che lo onorarono dell'appellativo di "Platone batavo". La sua incidenza è dimostrata, in modo esemplare, da uno dei suoi testi più significativi: la Lettera sulla scultura. La ragione dell'interesse straordinario di questo saggio sta nel fatto che con esso Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco sulla definizione della bellezza in modo assolutamente originale ed innovativo. Le sue posizioni tracciano orizzonti di pensiero che trascendono la rappresentazione classicistica del "bello ideale" e si aprono alla riflessione contemporanea. Di non minore rilevanza è il suo serrato dialogo con i massimi esponenti della cultura artistica ed antiquaria dell'epoca, dialogo attraverso cui la scultura conquista la propria autonomia dalla pittura, divenendo l'arte per eccellenza e ponendosi al centro del dibattito teorico. Il che per altro non impedisce ad Hemsterhuis di conseguire, nel contempo, ulteriori ed importantissime acquisizioni che hanno fecondato la ricerca successiva e presiedono alla nascita della storia dell'arte in senso moderno. Postfazione di Michele Cometa.
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