Infanzia e bestiario
In questo libro ci sono una bambina e un cane: la loro complicità, le loro esplorazioni del mondo complesso e indecifrabile degli adulti. Ci sono una giovane donna e poi una donna non più giovane e i suoi cani: la stessa complicità e le stesse esplorazioni, in un mondo non meno complesso e indecifrabile. E ci sono gli animali: tassi, tartarughe, cavalli, serpenti, falchi pellegrini appaiono per farsi a volte portavoce di un ambiente minacciato, a volte messaggeri del vasto regno dell’infanzia. Camminando in equilibrio tra racconto autobiografico e reportage narrativo, tra favola e cronaca, Claudia Quadri ci invita a seguirla nei luoghi che l’hanno vista crescere e a sondarne le trasformazioni: l’albergo di famiglia sul golfo di Lugano, che risorge magnifico nel ricordo; la Forca di San Martino, da lugubre scogliera a sedime di un dancing; il monte San Salvatore, dove si mescolano vecchi castagni, ciliegi selvatici e palme invasive. Registrando le trasformazioni del paesaggio e della sua fauna (umani compresi), l’autrice ci parla di un mondo definitivamente messo a confronto coi propri limiti. E anche lei, guardandosi alle spalle, si rivede lasciare il regno illimitato dell’infanzia, dove tutto sembrava possibile, per andare a tracciare, esplorazione dopo esplorazione, il proprio cammino, cane al fianco.