Anestetici inalatori. Farmacologia e applicazioni cliniche
L'interesse per la categoria degli anestetici inalatori negli anni settanta era molto elevata in considerazione anche del fatto che le tecniche analgesiche, e in particolare la neuroleptoanalgesia, sembravano sempre meno assorbire l'interesse degli anestesisti. Negli anni successivi l'attenzione degli addetti ai lavori si andò man mano spostando verso i vantaggi clinici che i nuovi anestetici introdotti in campo clinico, enflurane e isoflurane, presentavano nei confronti dell'halothane e, in particolare, venivano evidenziati i diversi effetti sui vari apparati. Negli ultimi anni si è assistito a un importante sviluppo della ricerca nel settore degli anestetici inalatori, che si è concentrata in particolare sul desflurane e sul sevoflurane, e che ha ben focalizzato il ruolo dei due alogenati nella pratica clinica tracciando anche un nuovo profilo sul loro impiego in situazioni cliniche specifiche. Sono inoltre emerse anche nuove proprietà di questi farmaci quali la cardioprotezione. E stato possibile tracciare una nuova visione della tecnica di anestesia più ampiamente impiegata, l'anestesia bilanciata inalatoria, e dei nuovi metodi di controllo dello stato di ipnosi. E stato messo in discussione l'estensivo impiego del protossido e sono state introdotte nuove metodiche di somministrazione. Questi nuovi e importanti elementi hanno indotto l'autore a preparare questa nuova edizione che ha incluso tutte le nuove tematiche.
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