De profundis
Sicuramente è il più bello, toccante, profondo libro che abbia mai letto. Wilde possiede una capacità immensa di cogliere anche le più piccole sfumature del mondo che lo circonda, e in questa lettera dimostra di avere la stessa abilità nel leggere l'animo umano, nonostante parli del suo "amato-odiato" Alfred e dei propri sentimenti sconvolti. Si legge e rilegge tutto d'un fiato, cogliendo sempre nuovi aspetti del tormento di Wilde, imprigionato per un'accusa di omosessualità. Particolarmente interessante la riflessione sulla concezione del dolore e della conoscenza che ne scaturisce, su cui si può azzardare un confronto con S.Agostino nelle Confessioni, anche se in chiave cristiana.
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