L'età verde
"Nel rileggere "L'età verde" a distanza di soli tre anni, noto che l'epoca descritta in quest'opera è già mutata. Ora in essa colgo soltanto il tema elegiaco. La straordinaria epoca in cui trascorsi gli indimenticabili anni della mia gioventù letteraria, il disordine e le inquietudini del dopoguerra, il coraggio, le ambiziose e violente speranze per il futuro, la solitudine, i fremiti giovanili: ciò che io ora leggo ne "L'età verde" è esattamente l'elegia di quell'epoca": così scrive Yukio Mishima, nella nota che accompagna questo romanzo. Composto in pochi mesi e terminato nell'ottobre del 1950, "L'età verde" è la storia di un personaggio realmente vissuto, uno studente di legge che morì suicida dopo il fallimento della finanziaria di cui era presidente. Il romanzo, con movenze quasi naturalistiche e da studio 'in vitro', segue passo a passo la breve parabola esistenziale del protagonista, nella sua apparente aspirazione a diventare un grande finanziere e attraverso l'esperienza drammatica della guerra. Ma "gli influssi della guerra e dell'epoca non mutano la natura fondamentale degli esseri umani" dice Mishima. "Lo scontro tra la loro natura e l'epoca si risolve a volte positivamente, a volte negativamente". Ecco dunque che, al di là della sua struttura rapida e serrata di "falso romanzo d'azione", di "racconto di gesta eroiche autenticamente falso", come il suo stesso autore lo definisce, "L'età verde" rivela a una lettura attenta un'ambizione ben maggiore: quella di cogliere, e di portare alla luce, il segreto della formazione di un essere umano. Con una nota di Yukio Mishima ed una testimonianza di Yasunari Kawabata.
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