Il precursore
"Tu sei il precursore di te stesso, e le torri che hai costruito non sono altro che il fondamento del tuo io gigante. E quell'io a sua volta sarà un fondamento. E anch'io sono il precursore di me stesso, poiché l'ombra che all'alba si distende lunga davanti a me si raccoglierà a mezzogiorno sotto i miei piedi. Ma un'altra alba distenderà un'altra ombra davanti a me, e anche quella si raccoglierà in un altro mezzogiorno. Noi siamo sempre stati i precursori di noi stessi, e lo saremo sempre. E tutto ciò che abbiamo raccolto e raccoglieremo non sarà altro che seme per campi non ancora arati. Noi siamo i campi e gli aratori, i mietitori e la messe. Quando tu eri un desiderio errante nella nebbia, c'ero anch'io, desiderio errante. Andammo in cerca l'uno dell'altro, e dalla nostra ansia d'incontrarci nacquero i sogni. E i sogni erano tempo senza limiti, e i sogni erano spazio senza misura".
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