L'equivoco del sangue. La settima indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana

L'equivoco del sangue. La settima indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana

Dicembre 1937. Mentre Asmara si prepara alle imminenti festività di Natale e alla visita del duca d'Aosta, nuovo viceré d'Etiopia, il maggiore Morosini è alle prese con un caso spinoso. La domestica eritrea di una delle famiglie più in vista della città è stata uccisa in strada a coltellate, ma dietro all'omicidio non sembra esserci né una rapina né un tentativo di stupro. Per far luce sul delitto, in compagnia degli immancabili Barbagallo e Tesfaghì, Morosini è costretto a sollevare il velo d'ipocrisia che nasconde i segreti della potente famiglia Bouchard, erede di coloni arrivati in Africa a fine Ottocento e proprietaria di vaste concessioni agricole. Quando muore in modo misterioso anche la capofamiglia Maria Elena, il maggiore sospetta che i decessi siano collegati e facciano parte di un oscuro intreccio di interessi, rancori e rapporti clandestini. Intanto Morosini è sempre più diviso tra l'amore epistolare con la lontana spia tedesca Erika Hagen e l'ardente passione per Lucilla Santacroce, una «donna perduta» che è ben più di un'amica... In un territorio popolato soprattutto da coloni uomini e dove sono all'ordine del giorno le relazioni con donne indigene, nonostante le proibizioni del regime, Morosini scoprirà il peso dei legami di sangue e i drammi personali che si celano dietro queste famiglie non ufficiali.
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