Morire è un attimo. La prima indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana
Eritrea, 1935. L'Italia mussoliniana prepara la guerra d'Abissinia. Massaua - perla del Mar Rosso e fiore all'occhiello della prima colonia italiana - è scossa da due brutali omicidi: un noto imprenditore cittadino e un impiegato di banca vengono trovati decapitati. I sospetti si concentrano sugli agenti del Negus etiopico Hailé Selassié, coinvolti nelle settimane precedenti in sanguinosi scontri di frontiera con le truppe italiane. Ma Aldo Morosini, maggiore dei Reali Carabinieri, non è affatto convinto di questa versione di comodo. Stretto fra le pressioni dei superiori e la ricomparsa di un vecchio (e mai dimenticato) amore, cerca con ostinazione altre piste. E, con l'aiuto del fedele sottufficiale Barbagallo e dello scium-basci Tesfaghì, segue le tracce di una vecchia scimitarra yemenita e di una foto ingiallita dal tempo. Indizi che faranno riemergere dal passato una torbida vicenda di interessi e tradimenti. E costringeranno Morosini a inseguire l'assassino nell'infernale deserto della Dancalia e sui verdi altopiani di Cheren e Asmara. Atto di nascita di un personaggio unico nel noir italiano, Morire è un attimo inaugura una saga in cui suspense e minuziosa ricostruzione storica della società coloniale portano il lettore al centro di un mondo che è sì di finzione, ma ha tutti i crismi della realtà: il lettore vive con Morosini, frequenta con lui i caffè degli italiani d'Africa, percorre le ambe e le valli di Eritrea e d'Abissinia... Un incalzante viaggio nel tempo e nello spazio.