In terra e in mare
Vissuto fra il IV e il III secolo a.C, Leonida di Tarante è uno dei maggiori poeti greci di età ellenistica. Nato a Taranto, ebbe una vita difficile, conobbe la miseria e vagò a lungo nelle città di lingua greca: temi che entrano prepotentemente nella sua poesia, dove si dà ampio spazio sia a situazioni autobiografiche, sia al mondo popolaresco, guardato con simpatia e commiserazione, tanto che il poeta è stato definito come una sorta di "menestrello errante" (Dario Del Corno). Della sua produzione ci sono giunti circa un centinaio di epigrammi: versi dedicatori, versi funerali, ex voto, quadretti di vita quotidiana. Con Leonida entra nella poesia greca un mondo nuovo, popolato di figure umili ma dignitose: pescatori, boscaioli, carpentieri, falegnami, filatrici, tessitrici, ma anche caprai e pastori privi delle tradizionali connotazioni arcadiche, figure antieroiche ricche di umanità e ritratte con pensosa tonalità meditativa.
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