Il latino mistico
La matematica non è un'opinione; al vecchio (e sbagliato) adagio delle maestre Remy de Gourmont avrebbe risposto: ma la critica sì. Opinione non vale capriccio, fu così che un libro come Le Latin Mystique (1892) basato sul riscatto spirituale d'un domicilio ingrato (la Bibliothèque Nationale di Parigi), dove il bibliotecario involontario si trasforma in sontuoso raccoglitore di frutti ammassati per ufficialmente dimenticarli e lo scrittore amico di Huysmans e frequentatore del salotto Mallarmé invera il raptus simbolista e dandystico in apologia del dettaglio perfetto, valse non solo al Gourmont l'esplosione di una fama che numerosi altri libri di vasto successo pubblico avrebbero per oltre un trentennio riconfermato, ma addirittura il primato sulle ricerche degli "addetti ai lavori" della filologia accademica.