Teoria generale del linguaggio e del montaggio cinematografico
I dispositivi linguistici che consentono al cinema di rappresentare il mondo "fisico" e "immaginario", di produrre senso, emozioni, idee, sono costituiti da un sistema di "segni" del tutto originale, sulla cui origine e natura è ancora vivo un dibattito culturale che coinvolge le più diverse discipline. Il presente volume si inserisce in questa dialettica analizzando il funzionamento dei complessi processi di significazione del linguaggio cinematografico in relazione alle modalità percettive dell'immagine filmica. Il fenomeno della rappresentazione delle "cose del mondo" colte nel loro divenire, è esaminato dal "punto di vista" dell'autore e dello spettatore alla luce delle dinamiche linguistiche e psicologiche che agiscono nella visione dell'opera cinematografica. Attraverso la distinzione tra significato e significante, il montaggio cinematografico è presentato, nelle varie fasi della sua evoluzione, come l'atto compositivo che fa del cinema un'arte metonimica: il momento di convergenza e sintesi delle problematiche espressive che sono alla base dei processi evolutivi del linguaggio cinematografico.
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