Conversazioni d'autunno. 19 agosto 2005, 5 febbraio 2007
Per chi legge, ogni poesia di Cecilia Rabà è un incontro dell'amore con il sentimento, lo sbocciare di una rosa, la complessione di un cuore che sente la bellezza di una notte indiamantata e silente. Cogliere quel silenzio e tacere dicendo tutto non è cosa da poco. Vi riesce solo il poeta. E quanta ancora oggi è la poesia? Ma quanto oggi soprattutto ne abbiamo bisogno, tanto bisogno, per difenderci da una fine dell'essere con il finire dei suoi valori e dei suoi sentimenti che oggi sempre più tinge di nero l'azzurro di un cielo meraviglioso. Sì, i sogni sono impalpabili, i sogni non si vendono: non c'è un mercante che vende a metri un stoffa pur meravigliosa leggera ed elegantissima: il raggi di luna. Cecilia ha collezionato i raggi della luna, il brillio delle stelle sulle onde del mare, i silenzi di attesa di un cuore innamorato e ce li offre non per farci sentire quanto è brava, ma perché si riesca a salvare in noi stessi ancora un poco di quei sogni che in definitiva pur se non riusciamo a stringerli nel pugno sono la salvezza, la vera salvezza della nostra parte migliore.
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