Alba del mito. Preistoria dell'immaginario antico. 3.La mimesis magica
Noi siamo stati cacciatori-raccoglitori per decine di migliaia di anni. Un periodo lunghissimo della nostra storia di cui ci restano, insieme ai manufatti, per lo più litici, e alle testimonianze delle sepolture, le straordinarie immagini delle grotte istoriate. Nelle profondità cristalline delle viscere della terra, branchi di cavalli selvaggi e di renne, ci balzano ancora incontro dalle fenditure naturali per poi perdersi nelle bocche d'ombra della pietra. Probabilmente dovevano essere luoghi d'incontro con gli spiriti ancestrali o centri rituali di generazione e rigenerazione della vita. Certamente erano camere delle meraviglie in cui insieme alle prime forme d'arte si sono plasmate le matrici della nostra concettualità e della nostra spiritualità. E in questo contesto magico che sono sorte le prime, grandi narrazioni fantastiche sul senso della vita e della morte destinate a trovare nei miti e nella scrittura delle culture storiche una rielaborazione poetica che, pur in un contesto di pensiero profondamente mutato, sembra conservare il senso profondo dell'emergenza figurativa originaria.
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