E ho paura dei miei sogni. Quando la morte non vince
E ho paura dei miei sogni. Quando la morte non vince: «Mi sono chiesta se può ancora avere senso un’edizione dei miei ricordi sugli anni trascorsi nel campo di concentramento di Ravensbrück. Già si è avuta l’impressione che quel tempo sia passato per sempre e che il patrimonio di pensieri elaborato allora non sia oggi più rilevante. Ma gli eventi epocali che si svolgono oggi in Europa, inducono a una valutazione ben diversa». «Non ho mai perduto la fede nel fatto che l’uomo è creatura divina, capace di azioni eroiche; ma Ravensbrück mi ha anche insegnato che l’uomo non è automaticamente un’immagine di Dio, che deve anzi lavorare per essere tale». Wanda Póltawska, dalla postfazione all’edizione tedesca del 1993"I wondered if you can still have a sense of my memories on the years he spent in the Ravensbr??ck concentration camp. Already there was the impression that time has gone forever and that the wealth of thoughts developed then it is today more relevant. But the momentous events taking place in Europe today, leads to a very different assessment??. "I never lost faith in the fact that man is a divine creature, capable of heroic actions; but Ravensbrueck also taught me that man is not automatically an image of God, which must indeed work to be such ". Wanda P??ltawska, from the Afterword to the German edition of 1993
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