A casa di Dio
A Black Swan Green non ci sono mai stati cigni. E una sonnolenta, piccola comunità nel Worcestershire degli anni Ottanta, un paludoso villaggio a casa di dio. Ci vive Jason Taylor, dodicenne sull'orlo dei tredici, con la famiglia, convenzionalmente borghese e sull'orlo della crisi. Sensibile e intelligente, il ragazzo sta attraversando il guado tempestoso della sua età . Per lui - mente acuta e con una segretissima vocazione poetica - ogni giorno equivale a un vero e proprio videogame. Deve sopravvivere alle angherie dei bulletti della scuola e di certi insegnanti, non fare la figura dello sciocco, non deludere i genitori - così esigenti con lui e sempre così tesi fra loro e soprattutto tenere a bada le sue voci interiori: l'impiccato (la balbuzie che gli tende agguati appena apre bocca); il Gemello mai nato (la parte di sé che lo rimprovera); il Verme (la componente più debole e timida). Mescolando la disarmante ingenuità e la freschezza dell'infanzia con le ansie e i turbamenti dell'età adulta, Jason è un personaggio straordinariamente vero. In tredici capitoli e tredici mesi, Mitchell ricostruisce abilmente tutto il mondo del ragazzino - dalla realpoIitik kissingeriana alla prima sigaretta, dalla guerra delle Falkland al primo bacio fino ai Duran Duran - e lo filtra con brillante ironia.
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