L'ombra del padre
È tornato, è il Cristo, è in cammino sull'amalfitana, è sotto Ravello, si dirige verso Roma... Sempre meno confuse, le incredibili notizie tengono il mondo col fiato sospeso. Ma è davvero il Signore? E se è Lui - si domandano inquieti e perplessi in Vaticano - come accoglierlo? Mentre arrivano notizie di miracoli e guarigioni, ma anche dei primi morti provocati dalla calca che corre incontro a Gesù, il governo si riunisce d'urgenza, tentato di decretare lo stato d'assedio di Roma, lo stesso che il re non ebbe il coraggio di opporre alla marcia di Mussolini. Intanto Cristo avanza e si sottrae alla folla sulla barca di un pescatore, simbolo di quell'umanità che il Signore non ha smesso di amare e preferire ai potenti della terra. Quel che poi accadrà pare svelare un ripensamento nei suoi generosi progetti di salvezza: è ancora concesso al Figlio di Dio, dopo duemila anni, di intervenire a imporre il Bene? Il dubbio si diffonde anche nei cieli, fra il Padre, la Madre, Giuseppe, l'arcangelo Gabriele e Satana, che tenta di dividere il Padre dal Figlio con un insidioso monologo recitato davanti a una platea di cinquantamila ombre di antichi romani, a Canne...Approdato alla meta del percorso scandito da "Conclave", "L'erede" e "Il signore degli occhi", Roberto Pazzi concede alla sua visionaria fantasia di mettere in scena nel nuovo romanzo il personaggio di Cristo. Ne risulta la sua opera più coraggiosa e matura, di avvincente leggibilità e forte senso teatrale, in cui il tema della salvezza di un'umanità minacciata di estinzione s'intreccia a un'interpretazione metafisica dello scontro in terra come speculare di quello, non meno sconvolgente, nei cieli.
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