Creaturine
Agli inizi del Novecento, Rosario e Nicola, due adolescenti ospiti di un orfanotrofio, sono uniti da un saldo vincolo d'amicizia. Ma il destino - quel marchio che tutti ci portiamo impresso addosso e che non possiamo alterare o modificare - ha deciso di dividerli: Rosario trova infatti una sorta di bizzarra ma affettuosa famiglia adottiva, studia, diventa medico, si sposa; Nicola, al contrario, si allontana definitivamente dal consorzio civile per condurre un'esistenza in simbiosi col mondo naturale, dove a fargli compagnia sono i monti, i fiumi, i campi e gli animali selvatici. Curiosamente, però, i loro percorsi si sfiorano e l'approdo cui giungono sembra ricondurli là dove tutto era cominciato, rivelando a entrambi l'inutilità dell'intero cammino. Altri personaggi incrociano le esistenze di Rosario e Nicola - Ademaro, Adelaide, Bianca, Letizia: anche a loro la sorte ha assegnato un indirizzo. Così il fiume della narrazione si ingrossa, diventa trascinante, soprattutto per l'imporsi di un terzo protagonista: la lingua sontuosa, densa di immagini, musicale e poetica, che Alberto Capitta mostra di padroneggiare e piegare alle sue esigenze con straordinario virtuosismo. Un romanzo abbagliante, quasi ipnotico, una prova d'autore di grande valore e qualità letteraria.
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