Frutto amaro
Verità e riconciliazione sono le parole d'ordine nel Sudafrica del dopo apartheid. E speranza. Silas Ali, ex attivista dell'African National Congress e oggi importante funzionario ministeriale, sta lavorando perché quelle parole diventino una realtà nel suo Paese. Ma l'incontro casuale con un ex poliziotto e torturatore del passato regime, Du Boise, scatena antichi fantasmi e, irrompendo nel menage famigliare di Silas, ne fa crollare i fragili equilibri. Vent'anni prima, Lydia, la moglie di Silas, era stata stuprata da quell'uomo mentre il marito giaceva ammanettato lì accanto; il loro unico figlio, Mikey, giovane universitario introverso e sfuggente, è l'ignaro frutto di quella violenza. Con il trascorrere del tempo, un silenzio fatto di sofferenza e inconfessabili segreti aveva eretto una barriera sempre più impenetrabile fra i due coniugi, finché l'improvvisa ricomparsa di Du Boise, agendo da dirompente elemento catalizzatore, manda in frantumi il guscio di normalità che sembrava proteggerli. Alla fine, ciascuno andrà incontro alla propria sorte. In una narrazione vivida e intensa, che rivisita in toni sofferti i miti classici da Edipo a Medea, l'autore affronta attraverso le vicende dei protagonisti alcuni dei temi che lacerano il Paese e le profonde inquietudini che lo percorrono in questa nuova stagione della sua storia.