Amore

Christine, Heed, May, Junior e L: sono le donne che subiscono la ineludibile malia di Bill Cosey. Per ciascuna Cosey è di volta in volta padre, marito, amico, amante, benefattore, custode, carceriere che ama, governa, possiede e distrugge. Pagina dopo pagina il suo ritratto si delinea nitido, come un prisma dalle molteplici sfaccettature, nella cui tagliente lucentezza ogni donna vede riflessa la propria ossessione. Un insolente oggetto del desiderio la cui ombra si allunga anche dopo la morte a dominare la vita di quelle donne cambiandone il corso o modificando per sempre i rapporti tra loro. Christine e Heed, legate fin da bambine da una grande amicizia, vedranno per causa sua insinuarsi tra loro il tarlo della gelosia e l'inizio di un'aspra guerra che si protrarrà per decenni; May approderà a una lucidità mentale che solo un tratto finissimo separa dalla follia; Junior vi si abbandonerà come un'ape catturata dal bordo seducente di un vasetto di miele. Mentre L, nel suo disincantato distacco, ci cala piano piano nei gironi di un'esistenza che calamita quella delle figure femminili che gli vivono intorno. Di tutte tranne che di una, condannata alla privilegiata unicità della sua condizione di donna di piacere. Fino alla tragedia finale. Fino alla catarsi finale. Dietro, come sempre nei romanzi di Toni Morrison, si agita il tormentato fondale della storia dei neri d'America: la schiavitù, la segregazione razziale, le prime titubanti manifestazioni per i diritti civili, i linciaggi, la radicalizzazione della lotta, la nascita della consapevolezza, la lenta ascesa di una borghesia nera, l'affermazione del proprio diritto a esistere e a essere soggetto della Storia. Un libro sulla forza dell'amore - di molte specie d'amore - e sulla sua natura, che è desiderio, ossessione, devastazione. Ma anche inconsueta, soave messa a fuoco dell'affetto assoluto, esclusivo, che i bambini nutrono gli uni per gli altri. E infine serena meditazione sull'amore inteso nella sua accezione di carità.