Il mio nome è Tarzan Soraia
Dice di chiamarsi Tarzan Soraia e di essere uno zingaro orfano. Isolato e perseguitato per la sua bruttezza dai fratelli, che lo costringevano a chiedere l'elemosina e pure a rubare, ha deciso di fuggire e raggiungere Bologna, dove ha chiesto aiuto in una caserma dei Carabinieri. E' un ragazzino gracile, sparuto, con un aspetto orribile: perdipiù balbetta, è analfabeta e nel suo racconto ci sono molti dettagli lacunosi e confusi. Dopo i primi, infruttuosi accertamenti della polizia, è destinato a un centro di accoglienza per minori 'difficili'. Per Tarzan, che viene presto accettato dai compagni, è l'inizio di una nuova esistenza, lo schiudersi di possibilità fino a quel momento ritenute impensabili: avere degli amici, vivere le prime timide, ma esaltanti esperienze sessuali, trovare addirittura un vero lavoro... Il ragazzino, però, nasconde un segreto e una serie di fortuite coincidenze porta gli investigatori a farsi un'inquietante domanda: chi è veramente Tarzan Soraia? Una storia 'di cuore', ispirata a una vicenda realmente accaduta, che Maurizio Matrone ha trasformato in un romanzo di grande freschezza e autenticità, offrendoci il ritratto incisivo e partecipe di un gruppo di giovani non certo fortunati e di quanti sono alle prese, ogni giorno, con i loro drammi e il loro dolore. Un libro dove la particolare scrittura dell'autore, con i suoi molteplici registri, sa creare un efficace effetto 'tridimensionale', dando carne, sangue e vita ai suoi personaggi.
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