La pazza di casa
"Ho preso l'abitudine di riordinare i ricordi della mia vita facendo il conto dei fidanzati e dei libri." Inizia così l'ultimo romanzo-autobiografia di Rosa Montero, un omaggio alla pazza di casa, come santa Teresa chiamava la fantasia. E in questo volume firmato da una donna - ma non rivolto esclusivamente alle donne -, di ricordi, di uomini belli, di scrittori spesso brutti, di notti roventi e di scheletri negli armadi se ne parla parecchio. Per esistere dobbiamo raccontarci e per superare il buio della notte e il grigio dell'esistenza dobbiamo rivestire di colori le storie, banali o illusorie, che traghettano le nostre giornate. Certi di aver perso il paradiso, i letterati tentano di riconquistarlo ricreando il mondo con la penna, come gli amanti - delusi dalla banalità del presente - si abbeverano alla fonte della loro passione per sopravvivere all'arsura dell'oggi. Stregata dal fascino delle storie, Rosa Montero ci conduce in un viaggio nei nascondigli della fantasia, della creazione artistica e dei più inquietanti segreti e ci dischiude davanti agli occhi un cofanetto magico da cui emergono oggetti inaspettati e stupefacenti per la loro (forse) reale irrealtà: la sorella Martina, il fantastico M., i nani tanto amati, le pagine di Calvino e di García Màrquez. Un libro sul fantasticare e i sogni, sulla pazzia e i sentimenti, sulle paure e i dubbi degli scrittori, ma anche dei lettori. "La pazza di casa" è, soprattutto, il torrido rapporto di amore e di redenzione che esiste tra Rosa Montero e il suo mondo interiore, ed è un preziosissimo aiuto per chiunque ami leggere e non possa non scrivere. Con un intervento di Mario Vargas Llosa.
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