Arcangela Felice Assunta Job Wertmuller von Elgg Espanol von Brauchich, cioè Lina Wertmuller. Con CD audio
"La città più scettica, irreligiosa e demoniaca è stata assalita da una crisi mistica, ha celebrato un processo di santificazione. Santa Lina di New York. Per nessun altro cineasta era stata mobilitata una così fitta e così lunga serie di nomi celebri nella storia dell'arte: Michelangelo, Botticelli, Dostoevskij, Wagner, Conrad, Goya, Stendhal, Delacroix, Rodin, Fauré, Ravel, Degas, Debussy, Proust, Picasso, Chaplin, Fellini, Bergman, De Sica... mai si era registrata una così forsennata gara al superlativo: "Uno dei più grandi registi del mondo... fa pensare a Chaplin... non inferiore a Fellini e a De Sica, anzi dotata d'un talento più libero, sfrenato e grottesco... paragonabile a "8 1/2" e a "Luci della città" ...opera seducentemente bella... messaggio destinato a illuminare la cronica confusione in cui viviamo... un film possente, audace, liberatorio... commedia più impressionante e profonda di talune opere di Dostoevskij." Al noto giornalista Costanzo Costantini, che la stava intervistando, la Wertmuller commentò con ironia su se stessa e sulla situazione: "Hanno mancato di citare soltanto Mosè, Salomone, Omero, Pindaro, Saffo, Platone, Aristotele, Virgilio, Tacito, Tito Livio, Seneca, Dante, Shakespeare, Goethe, Tolstoj, Baudelaire, Kafka. Anzi... Kafka l'hanno citato... e il "Newsweek" ha citato persino Dante." Un tipo di successo come questo avrebbe fatto perdere la testa a chiunque avesse meno 'sense of humour' e testa sulle spalle della nostra Elledoppiavu. La sua filosofia è di non credere né al successo né all'insuccesso ma solo alla vena energica, entusiastica, allegra, determinata, coraggiosa, graffiante del suo cinema intessuto di sud, anarchia, teatro, metallurgici, radio, pappa col pomodoro, televisione: disordinati ricordi di una vita scugnizza e appassionata che traversano l'età del secolo.
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