Sorelle
Al risveglio da un sonno inquieto, un uomo si ritrova legato con un paio di calze da donna alla spalliera del proprio letto. Un letto forse troppo condiviso, nella camera degli ospiti di una casa di campagna un po' isolata. Alla fine doveva succedere, pensa. La sua amica Marzia gliel'aveva detto: sai come si chiama quello che ti sta capitando? Delirio di onnipotenza, meglio conosciuto come stupidità... Nella stessa casa, nodi ben più serrati sembrano legare a un destino comune, in un vecchio gioco di dominanze e subalternità, la bionda, svagata Virginia alla sorella Amelia, bruna e sicura di sé. Fili che affiorano da un passato troppo presente, che pagina dopo pagina si mette a fuoco sullo sfondo, tra inquietudini e dolcezze, in questo romanzo di ruoli netti. Forse la spiegazione va cercata in un relitto sopravvissuto al naufragio di un'infanzia, una vecchia foto evocata in un flash back bruciante: quattro bambine guardano un aquilone in volo. Ma chi tiene il filo? O forse è nella scansione dei colori. Il rosso della vendetta, il blu del tradimento. Perché ogni cosa al mondo ha un colore. Compresi i sentimenti. E ognuno li abbina come meglio crede. Così aveva spiegato la nonna alla piccola Amelia. Colori, sfumature e luci che Barbara Garlaschelli ha sorprendentemente aggiunto alla propria tavolozza di scrittrice intensa in questo nuovo romanzo, dove stempera felicemente in una vena naturalistica il nero integrale del precedente Alice nell'ombra. (Santo Piazzese)