Domani andrò sposa
Roma, 16 novembre 1690. Petronilla Paolino Massimi, neanche trentenne, lascia Castel Sant'Angelo, il marito e i figli accompagnata da Fatima, la cameriera che ha fatto convertire alla religione cattolica. Torna nel convento dov'è cresciuta e dove l'attende ancora la madre. Straziata dal dolore del distacco, abbandona i figli, tre maschi. Sono giovanissimi ma nei loro occhi, nei loro gesti, Petronilla ha già cominciato a intravedere una minacciosa somiglianza con il marito, Francesco Massimi, cui andò sposa all'età di dieci anni. Depredata di un ricchissimo patrimonio, della libertà fisica, di ogni umana felicità, la sua esistenza è stata una strenua lotta per un'unica ragione di vita: la scrittura. Ma ha pagato un prezzo altissimo. Romanzo ispirato alla figura storica di Petronilla Paolini Massimi (1663-1726), "Domani andrò sposa" è l'affresco di una Roma barocca tetra e palpitante, un racconto a più voci (Petronilla stessa, sua madre, la badessa, Fatima, la governante, ognuna con il proprio lucido punto di vista, ognuna a suo modo vittima del mondo e dura testimone del tempo). Un coro femminile che narra con passione e tragica verità la parabola di una donna che, per vivere appieno il proprio talento, ha dovuto rinunciare alla pienezza della propria vita.
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