L'incisore di Bruges
XVII secolo: a Bruges, Geoffroy Meaume, giovane e dotato incisore, sembra vivere solo per l'arte. Finché un giorno lo sguardo di una fanciulla gli è fatale: è la diciottenne Nanni, figlia di un noto orafo. Non una parola, ma la fiamma divampa. Da quell'istante la sua figura esile, la sua pelle candida diventano per lui un'ossessione e i due iniziano a incontrarsi sempre piu spesso, divorati da un crescente e proibito desiderio, poiché lei è stata promessa dal padre a Vanlacre, suo commesso di bottega. La furia del fidanzato tradito non tarda a manifestarsi: Vanlacre irrompe nell'alcova degli amanti, sorprendendoli in un infuocato amplesso e, avventandosi su Meaume, gli lancia il contenuto di una bottiglia di acido sul volto. Quel gesto è come una maledizione scagliata su di lui dal destino: con il viso sfigurato, l'incisore viene ripudiato dall'amata e, sofferente ancor più nell'animo che nel fisico, si dà a una vita errabonda e sregolata, attraverso l'Europa, lasciando dietro di sé il frutto del suo lavoro, acqueforti sempre più pregiate che gli portano fama e ricchezza, ma non leniscono il suo male di vivere. E quando s'imbatte in un ragazzo i cui tratti gli sono sorprendentemente familiari... Un affascinante romanzo in quarantasette quadri - o meglio acqueforti - che con scarna, tagliente incisività dipinge l'esistenza maledetta di un genio in una narrazione raffinata ed evocativa.
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