Mappe
Somalia: un neonato, Askar, viene ritrovato accanto alla madre morta da una giovane etiope, Misra. La donna, che presta servizio presso Qorrax, zio paterno del piccolo, lo accudisce, lo nutre e, pagando un debito di sudditanza carnale all'uomo, ottiene di tenerlo come un figlio proprio, amandolo con incondizionata dedizione. Misra ha un corpo abbondante e generoso che per Askar diventa la mappa dell'universo intero: su di esso e attraverso di esso lui muove i primi passi nel mondo e grazie a questo legame fortissimo, e al senso di protezione che gli dà la comunità in cui è inserito, cresce libero e sereno. Ma quando Askar ha sette anni, le minacce di guerra contro l'Etiopia e la preoccupazione per il suo futuro spingono Qorrax ad affidarlo a una coppia di zii che lo fanno studiare nelle scuole di Mogadiscio. Hilaal e Salaado, colti e sensibili, offrono un solido appoggio al ragazzo che, strappato al villaggio dell'infanzia, è angosciato da un dilemma: è giusto continuare a studiare o è meglio arruolarsi e combattere con il Fronte di Liberazione della Somalia Occidentale? Un romanzo poetico e affascinante, denso di allusioni, simboli e rimandi culturali, costruito attorno al tema della ricerca di un'identità e di un'appartenenza che dal singolo Askar si riverbera sull'Africa intera, continente senza pace, con una fisionomia continuamente ridisegnata attraverso mappe tracciate con il sangue. Postfazione, "Mappe di corpi, mappe di territori: la confusione dei codici", di Itala Vivan. Nota biografica di Itala Vivan.
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