Sonata per Louise e violino
Che fare se, ingaggiato come violinista classico, ti ritrovi sul palco a suonare davanti a un'orda di fan dell'heavy metal? E' quello che succede a Charlie, afroamericano con un pizzico di sangue cambogiano che, scampato al linciaggio per mano dei feroci spettatori, dà un calcio alla vita regolare. A corto di fondi, si accampa in una pensione fatiscente ritagliata in uno sfondo da squatter metropolitano, dove si aggira un bizzarro assortimento di emarginati sociali che trascinano la loro sgangherata esistenza tra droga, alcol e ricettazione. Qui abita Tinsel, anarchico utopista, incapace per costituzione di portare a buon fine qualsisasi cosa gli capiti fra le mani. I due vivono, o meglio sopravvivono, di espedienti, inciampando in relitti umani e rifiuti urbani di ogni sorta. Mentre i loro giorni sconclusionati rotolano via, trascinati in sempre più rovinose avventure, ecco che si profila quella che sembra l'occasione giusta: perchè non intascare un sostanzioso gruzzoletto derattizzando - illegalmente, è ovvio - le fogne a suon di bastonate? Quando riescono a perdere anche quel denaro raccolto al prezzo di un massacro di roditori... nel loro orizzonte desolato appare l'angelica Louise, facendovi balenare tutto ciò di cui sembravano essersi scordati... Retto da un ritmo mozzafiato, infarcito di un linguaggio pirotecnico e veloce come una raffica di mitragliatrice, il nuovo romanzo di Tristan Egolf conferma le sue doti di impareggiabile e beffardo narratore.
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