Il decoratore

Ad aprile, a Mosca, la primavera stenta a farsi largo. L'inverno indugia nel buio gelido dei vicoli malfamati. Ma il freddo che attanaglia Erast Fandorin, consigliere di collegio 'per incarichi speciali', in quella tetra Settimana Santa del 1889, ha tutt'altra origine. Dopo Londra, anche l'antica capitale russa conosce il terrore di un maniaco in azione; un folle che, nei bassifondi, uccide e smembra le sue vittime per disporne i pezzi in un macabro trofeo. La squadra investigativa, una ristretta élite istituita appositamente e non priva di dissidi interni, agisce nel massimo riserbo. Si risale indietro nel tempo alla ricerca di vittime precedenti e il cimitero dei poveri viene rivoltato, svelando orrori inimmaginabili... Ma solo l'acuto Fandorin ha già intuito una parte della verità: il mai identificato Jack lo Squartatore e l'attuale assassino sono la stessa persona. Ma quale? Popolano o signore? Macellaio o chirurgo? Inglese o russo? Un lui... o una lei? Mentre le indagini incalzano, e l'assistente del consigliere - l'ex stralunato TjuI'panov - insegue una sua pista segreta, scorrono sotto i nostri occhi i pensieri del mostro, alternandosi alla narrazione, e tenendoci fino all'ultimo con il fiato sospeso. Perché, come sempre, solo Fandorin, anticipando l'ultima mossa del pazzo criminale, sarà in grado di svelarne l'identità, e saprà come chiudere - definitivamente - la questione. Avvincente e pieno di suspense, e insieme pervaso di una vena cupa e introspettiva, un nuovo romanzo della fortunata serie di Fandorin - che rivedremo prossimamente nei panni di consigliere di stato -, in cui l'autore, reinterpretando di volta in volta la tradizione del giallo secondo i suoi differenti generi, ci offre un'opera dai personaggi ricchi di umanità.