La fossa dei serpenti
Kampala, nei turbolenti anni Settanta. Bat Katanga torna in patria dopo una lunga esperienza da studente all'università di Cambridge. La formazione europea ha raffinato la sua intelligenza, ma ne ha fatto, nell'Uganda di Idi Amin, un uomo incapace di percepire i segnali e i codici del nuovo ambiente. Tuttavia Bat, colto e brillante, dà la scalata al potere grazie a una folgorante quanto effimera carriera amministrativa, inconsapevole di essere solo una pedina nel gioco del tracotante generale Bazooka, ignorante, ombroso e ferino. E il militare, a sua volta, paga lo scotto di intralciare senza saperlo i programmi dell'inquietante Robert Ashes, il male allo stato puro, mercenario da decenni per crudeltà, avidità e voglia di emozioni forti. Tre facce dell'Africa, tre anime impegnate a sopraffarsi, tre aspetti di un paese - di un continente - descritto al di là dei consueti esotismi, in cui gli schemi politici e sociali mutuati dall'Occidente prendono a tratti una svolta diversa e imprevista. Attraverso le vicende dei protagonisti, si dispiega la rovina di una nazione descritta con un distacco quasi cinico; l'emblema di come il colonialismo prima, e le aberrazioni della dittatura poi - tollerata o incoraggiata dal resto del mondo - abbiano distillato i loro veleni fin nelle pieghe più profonde delle relazioni umane, riducendo tutto a sospetto e violenza e trasformando la vita pubblica e privata in una fossa di serpenti.
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