Il signore della fattoria
L'ambientazione di questo romanzo è quella della più piatta provincia americana, annegata nella birra, nella soffocante mentalità della cittadina di Baker e nella polvere del Midwest dove di solito ci pensano i tornadi a far piazza pulita di tutto. La trama è da scoprire a poco a poco, affidata a una voce senza nome, preoccupata soltanto di rendere giustizia alla vita di John Kaltenbrunner, un numero 23 che prima di essere accettato dagli altri 22 e condannato dagli ottusi locali, è stato espulso da scuola, molestato da una beghina e dall'eredità di un padre mai conosciuto, il signore della fattoria, e sconfitto al tabellone in una partita di basket passata alla storia nella contea. Il libro è un piano di demolizione dell'anima, un lucido viaggio nell'inferno dell'esistenza senza sconti per il ritorno, che riscopre nella concretezza delle scelte quotidiane il senso di appartenenza al gruppo, il rifiuto del branco e del torpore catatonico delle perifieria e delle generazioni precedenti. Un capolavoro di bravura, la parodia di un ragazzo che anziché gridare nel deserto tace, ma anche un vademecum di sopravvivenza, che ha ben chiara la devozione alla legge del "Noi contro Loro".
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