Lontana dal mio giardino
Dov'è finita la mamma, la splendida e sfunggente Eliza che ha lasciato dietro si sé l'eco della sua risata squillante e una vaga scia di profumo francese? Esplorando la casa fatiscente in cui abitano alla ricerca delle tracce fisiche del suo passaggio - un portacipria, una ciocca di capelli... - i due fratelli Isobel e Charles, non ancora spogliati del candore e dell'ingenuità dell'infanzia, elaborano fantastiche teorie sul mondo adulto, spesso a loro incomprensibbile, che li circonda. Ed è la sedicenne Isobel a raccontare la storia della loro sgangherata famiglia, scorazzando avanti e indietro nel tempo e regalando continue sorprese al lettore. Con un misto di irresistibile humour e spiazzante sincerità, la ragazza svela i gustosi dettagli della vita in un sobborgo inglese degli anni Sessanta e i suoi nascosti segreti, le svolte comiche e talora drammatiche - per quanto filtrate dal tono lieve della narrazione - delle vicende e i bizzarri disegni che il destino riserva a ciascuno dei personaggi, perfettamente fotografati da una scintillante verve ironica. Un affresco memorabile, una sorta di gigantesco puzzle che si compone e si scompone al tocco della bacchetta magica dell'abile conduttrice del gioco.
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