La fatica di crescere. Anoressia e bulimia: i sintomi del malessere di un'epoca confusa
Nel giro di pochi anni i disturbi alimentari si sono trasformati da problema privato a fatto di massa, da sofferenza individuale e famigliare a sindrome collettiva. Si è cominciato a gridare all'anoressia o alla bulimia quasi fossero epidemie inarrestabili, prodotte, come la peste, da un morbo sconosciuto e fatale. La stampa e la televisione hanno sostenuto ed enfatizzato l'allarme, mentre non pochi medici ed esperti hanno alimentato il pathos con ipotesi fantasiose sulle cause e proposte discutibili sulle terapie. Così oggi non c'è genitore che non si trovi a domandarsi se e quando toccherà al proprio figlio, ad angosciarsi per ogni piccolo segnale di inappetenza o di voracità di bambini e adolescenti. Di fronte a questa confusione clinica e culturale, una psicoanalista e una giornalista, Simona Argentieri e Stefania Rossini, hanno intrecciato le rispettive competenze per cercare di far chiarezza su un problema che interessa sia il mondo medico sia quello della comunicazione, ma che riguarda soprattutto le persone che soffrono e le loro famiglie. La fatica di crescere, attraverso anche lo strumento facilitante del dialogo/intervista, percorre i temi e gli interrogativi che stanno a cuore a quanti hanno a che fare con queste patologie, dando risposte innovative e inconsuete. L'argomentazione di fondo si può così riassumere: i disturbi alimentari non sono - come si dice - una malattia da curare secondo protocolli fissi e codificati - ed è questo l'assunto forte e controcorrente del libro -, ma sono sintomi generici dietro i quali si può nascondere di tutto, da un rischio gravissimo a uno squilibrio occasionale, dalla psicosi distruttiva alla semplice difficoltà di affrontare un momento critico della vita. Un testo destinato ad aprire un dibattito nel mondo medico e culturale, che invita ad abbandonare il comodo filone che mette tutto sotto l'etichetta di anoressia e incoraggia a pensare, a distinguere caso per caso, a comprendere nella sua univocità ogni individuo.
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