Conversazioni a Curlow Creek
Australia, 1827. In una sperduta capanna nelle gelide pianure, due sconosciuti trascorrono la notte in un'insolita conversazione. Sono Carney, un condannato a morte, e Adair, la sua guardia, che il giorno dopo dovrà presiedere alla sua esecuzione. Entrambi sono di origine irlandese, entrambi esiliati in terra straniera, ma perché l'ufficiale sceglie di restare accanto al prigioniero anziché fuori, con i propri soladti? Carney è un bandito, unico superstite di una banda di tre fuorilegge, e Adair, rigido e integerrimo militare, è venuto lì apposiatamente per scoprire una verità che insegue da anni. Carney medita sul triste sbocco del suo destino, Adair torna con il pensiero all'Irlanda, alla casa che l'accolse orfano, all'intenso rapporto con il fratellastro minore, il coraggioso e idealista Fergus, di cui ha perduto ogni traccia, e all'infanzia libera e un po' selvaggia in compagnia dell'impetuosa e volitiva Virgilia, che cattura il loro cuore... L'attesa dell'alba si trasforma in un conto alla rovescia per i due uomini che scoprono la stretta interdipendenza delle loro esistenze e il sorgere del sole illuminerà due individui completamente diversi. Con la struttura movimentata da continui flash back e la prosa arricchita da punte di alto lirismo, il romanzo apre progressivi squarci sui protagonisti e sul loro mondo segreto, affrontando i grandi temi della natura e della giustizia, della ragione e dell'impulso irrazionale, della libertà e degli ideali, dell'amore e degli imponderabili giochi del fato. Intenso e affascinante, un libro di grande suggestione e potenza.