Tutte le mattine del mondo
Suonatore di viola nella Francia del Seicento, Sainte Colombe, rimasto vedovo, vive da solo con le sue due figlie nel rimpianto della moglie morta. E'la musica a dargli conforto, e nelle sue bellissime e ammirate composizioni trapelano la ricchezza spirituale e la complessità di un'anima dolente e sensibile. A un tratto, però,la comparsa del giovane Martin Marais, che Sainte Colombe accetta come allievo, turba questo delicato equilibrio. Come scrive Giovanni Bogliolo nella Postfazione, Sainte Colombe non è fatto per intendersi con Marais né con chiunque altro non condivida la sua concezione severa, ascetica, della musica. Un contrasto che riflette, sul piano artistico, due opposte visioni dell'esistenza. Immerso nell'incanto di un'atmosfera perduta, un piccolo capolavoro della narrativa, che Pascal Quignard ha saputo creare con semplici, rapidi tocchi e uno stile impeccabile e limpido.
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