Giochi al buio
Un'illuminate raccolta di conferenze tenute da Toni Morrison all'Università di Harvard, in cui l'autrice di colore espone una personale, acuta indagine sul significato e sulle implicazioni della presenza dei neri nella letteratura americana del diciannovesimo e ventesimo secolo. La Morrison, magistrale artefice di intensi quadri della realtà afroamericana, analizza il peso determinante di tale componente etnica nei romanzi di svariati scrittori di razza bianca - Poe, Hawthorne, Hemingway, Melville, Twain, per citarne alcuni - individuando in essa una precisa funzione simbolica. Con una prosa efficace e argomentazioni affascinanti, questo libro spiega il personaggio nero come un mezzo forgiato dai bianchi per estrinsecare ed esorcizzare pulsioni, eventi, forme di decadenza sociale, divisioni economiche, nonché timori e desideri senza doverli riconoscere come propri. Le paure, in particolare, sono quelle antiche, ereditate dagli originari coloni, sbarcati nel Nuovo Mondo con il loro fardello di sogni e speranze ma terrorizzati dall'idea di non riuscire, di trasformarsi in falliti e reietti, sconfitti da una natura indomabile, in un paese selvaggio e sconosciuto. Inoltre, aggiunge la Morrison, certe caratteristiche peculiari della letteratura americana - l'individualismo, la virilità, il contrasto tra innocente candore e rappresentazione del male - sono dovute a una costante e oscura influenza africana che si rivela quindi cruciale per l'essenza di tale produzione. Best-seller negli Stati Uniti, un'opera che introduce un'audace prospettiva nella critica letteraria, invitando a una rilettura e a un approfondimento di molti capolavori.
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