Volare basso
Chi ha detto che la giovinezza è l'età più bella della vita? Di questo diffuso equivoco fanno le spese i tre protagonisti (e voci narranti) del libro. Eugenio, 30 anni, invischiato nella palude del profondo sud: ultimo rampollo di una famiglia decaduta, che trascina la propria vuota esistenza di perdigiorno nel rimpianto ossessivo del primo amore, la bellissima Angela, decollata verso una mediocre carriera di attrice. Bruno, suo grande amico del liceo, che invecchia a Roma arabattandosi come dj alla Rai e coltivando un grande cruccio: la sua timidezza patologica con le donne. Infine Silvio, più vecchio di qualche anni, un autentico maratoneta del sesso, che fa il colpo grosso sposando l'affascinante ricchissima Elisa, vecchia compagna di scuola di Eugenio, conosciuta a Roma, e torna a vivere con lei in provincia, ingolfandosi in una serie estenuante di avventure erotiche. Tre personaggi che, assieme a un piccolo harem di donne - mogli, amiche, amanti che entrano ed escono sul palcoscenico di una commedia scanzonata e terribile -, si illudono di poter recitare all'infinito la parte dell'eterno ragazzo che non pone limiti al proprio desiderio. Sarà, nel bene e nel male, la vita, con i suoi imprevisti, a risolvere questa imbarazzante situazione di stallo. C'è un'aura particolare nelle pagine di Cappelli: l'incisività di un inconfondibile stile parlato, ironico e senza fronzoli nella sua brevità, che punta diritto al bersaglio: l'affettuosa liquidazione delle reliquie del passato. Sicché, alla fine di questo romanzo ameno e irriverente, emozionante e crudele, così come l'autore, come anche i suoi personaggi, conosceranno la vertigine del momento in cui va detto per sempre: "Addio, giovinezza". Giovanni Pacchiano
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